[CHIUSA] Pozzo d’Adda (MI)

Con la chiusura di Pozzo D’Adda ImmoBillion chiude € 187.734,49 di debiti e libera per sempre una famiglia dalla pene dell’inferno.

ImmoBillion però non agisce da sola, mi aspetto dunque un grazie verso coloro che hanno partecipato a questa operazione.

A parte l’aspetto economico, hanno ridonato un futuro ed un sorriso ad una famiglia. Questo paga più di tutto. Il focus di ImmoBillion è migliorare la vita delle persone attraverso le operazioni immobiliari.

Chi ci conosce sa bene che non amiamo vantarci, che preferiamo che siano i numeri a parlare e che, mentre altri se ne stanno fermi a mostrare le loro colorate code a ruota (nella speranza di riuscire a fare chissà quale conquista), noi siamo troppo impegnati a rimboccarci le maniche e a sbattere la testa nelle problematiche di ogni giorno. Perché è il solo modo che conosciamo per lavorare e l’unico che permette ad un’azienda di mantenere sempre la parola data.

Nonostante questo, talvolta ci piace fare un’eccezione e condividere alcune delle nostre piccole vittorie. Specie quando riguardano la chiusura di un’operazione e la vendita di un’immobile che molti “esperti” consideravano invendibile.

L’operazione in questione è quella di Pozzo d’Adda (comune della città metropolitana di Milano, a circa 25 km a nord est dal capoluogo) e, mentre io me ne sto qui a scrivere, Enrico e Carlo hanno già firmato l’atto di vendita e stanno concludendo le ultime formalità con il notaio.

Ma di che tipo di operazione si tratta e quali sarebbero i presunti esperti convinti che non saremmo mai riusciti a vendere? Senza entrare troppo nel dettaglio si tratta di un appartamento in una palazzina (comprato come sempre a sconto), mentre gli “esperti” sono alcuni degli agenti immobiliari della zona che abbiamo contattato per la valutazione.

Ecco di seguito quelle che secondo loro erano le principali criticità dell’immobile ed i motivi per i quali abbiamo ritenuto opportuno ignorarle:

  1. Pozzo d’Adda è un paese con pochi servizi, gli immobili non si vendono in fretta ed anche nei paesi limitrofi c’è molto invenduto. Certo non ci si può aspettare che un paese da poco più di 6 mila abitanti abbia gli stessi servizi di una metropoli ma ciò non toglie che, per una persona che sceglie di allontanarsi dal caos della città, questo non sia un punto a sfavore. Anzi. Inoltre chi abita in queste zone è solitamente automunito e, di conseguenza, può all’occorrenza raggiungere in breve tempo destinazioni più servite. Quanto all’invenduto nei paesi limitrofi, noi stavamo acquistando a Pozzo d’Adda, non altrove.
  2. La zona non è delle migliori ed allontanandosi è possibile trovarne di più graziose. La via in cui si trova l’immobile è infatti una delle peggiori del paese, dissestata ed adiacente alla zona industriale. Partendo dal presupposto che il concetto di bellezza è relativo e ciò che può attrarre una persona è diverso da ciò che ne attrae un’altra, informazioni così specifiche su una via sono in genere di dominio solo delle persone che abitano in quei luoghi. Il fatto poi che la palazzina fosse interamente abitata, così come la via, dimostra che, al giusto prezzo, anche il nostro immobile sarebbe stato venduto. E poi chi ha detto che per raggiungere e visitare l’immobile le persone sarebbero passate proprio davanti alla zona industriale?
  3. Il problema più grave è la mancanza di ascensore. Quante volte l’abbiamo sentito dire e quante volte abbiamo venduto appartamenti al secondo o terzo piano senza ascensore! Tutto sta nel trovare l’acquirente giusto. Forse non sarà la scelta ideale per una coppia matura che va verso la pensione ma potrebbe tranquillamente esserlo per una più giovane.
  4. L’appartamento non dispone di un giardino e, con il covid, ormai i soli balconi non bastano. Siamo perfettamente consapevoli che, a causa della situazione emergenziale, le caratteristiche che un potenziale cliente ricerca siano cambiate rispetto qualche anno fa (non a caso ne abbiamo parlato più e più volte), ma qui si trattava di un immobile che sì, non dispone di un giardino, ma che ha comunque quegli spazi all’aperto che ad oggi sono così tanto richiesti.
  5. È un appartamento mansardato e vale poco. Certo è vero, il prezzo al metro quadro delle parti mansardate è più basso di quelle ad altezza standard ma tutto sta nel comprare e poi rivendere al giusto prezzo. Se hai acquistato a sconto e puoi permetterti di mettere sul mercato un immobile ad un prezzo più basso di quello di mercato, le persone faranno la fila per averlo. Nonostante le obiezioni che ci sono state fatte dagli agenti immobiliari della zona, l’immobile rispecchiava i parametri del nostro sistema scientifico di valutazione e per questo abbiamo deciso di portare avanti l’operazione. Ci siamo affidati al giusto agente immobiliare, abbiamo messo in vendita l’immobile il 18 marzo e il 30 dello stesso mese abbiamo ricevuto un’offerta in linea con quanto preventivato nel business plan. Gli acquirenti hanno avuto bisogno di qualche mese per ottenere un mutuo al 100% ed oggi, loro hanno ricevuto le chiavi della loro nuova casa e noi ed i nostri investitori il ritorno economico previsto.

Morale?

Noi siamo abituati a lasciar fare il lavoro a chi meglio di noi lo sa fare senza metterci becco. Ecco, impariamo tutti a fare lo stesso quando, fino a prova contraria, non si ha un’esperienza dimostrabile con i numeri per ciò che si sta contestando.

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